Legno e legnami grezzi e semilavorati
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Descrizione Legno e legnami grezzi e semilavorati
Il legno rappresenta per ognuno di noi un elemento duttile e di diverso impiego. Molto probabilmente per te è stato o è tuttora l’elemento fondamentale per il riscaldamento della tua casa, garantendoti calore e un ambiente vivibile. Sapevi però che il legno da ardere, nonostante il suo aspetto non definito, non può essere considerato legname grezzo? Allora forse ti chiederai quali sono i
legni e legnami grezzi e semilavorati e perché saperli individuare può essere utile.
Il
legno grezzo è definito tale perché semplicemente non lavorato, ovvero il legname utile alla segagione, tranciatura e anche alla sfogliatura, processi perpetuati al legno grezzo. Il legno grezzo o ‘tondame’ è spesso utilizzato nell’edilizia. Quindi, in altre parole, il legno grezzo non è altro che un tronchetto tondo di circa 2 metri di lunghezza e tra i 10 e 20 cm di diametro e senza corteccia. Per grezzo poi si intende anche che non ha subito alcun processo di ulteriore lavorazione che non siano quelli suindicati.
E i
legnami semilavorati in cosa differiscono? I legni semilavorati differiscono, come suggerisce il termine, nel fatto che siano stati sottoposti ad almeno una prima lavorazione, cioè il
legno grezzo ha subito processi di modellamento, ridimensionamento, stilizzazione o altro per poi essere impiegato nell’industria del legno, in particolar modo per l’impiego nella realizzazione di mobili o altra oggettistica fai da te.
Quindi, come si menzionava prima, il legno grezzo viene, per esempio, sottoposto a lavorazione meccanica come la segagione, utile per strati superiori di parquet o alla tranciatura, che divide il tondame in parti più piccole e stilizzate o alla sfogliatura, per realizzare pannelli compensati. Infine, può essere impregnato o ricomposto, dando vita al legno massiccio, lamellare, pannello multistrato, al compensato e al truciolato, a seconda di dove verrà impiegato, se nei mobili, nei pavimenti o nell’edilizia.
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